222222 Saddest Music in the World is a project conceived in October 2009 as a consequence of a massive land expropriation imposed by the state (Lombardy region) to the land owners and land inhabitants.
The expropriation is a long and painful bureaucratic process that not just takes away forever the natural home of plants animals and humans but also modifies and destroys in a irreversible way the native landscape with all its particular and unique geological aspects. In this transitory environment a group of artists realized a specific project as a manifestation of dissent, as a reaction to an unwanted situation. All the gestures are a “mise en scene” of the relation between man and his environment, the natural and the artificial merge into a series of visions. Each art practice generates ideas and dreams, raises new possibilities for confrontation and the understanding of humans.

THE SADDEST MUSIC IN THE WORLD e' un luogo temporaneo fatto di ambienti suburbani e situazioni relazionali periferiche. Uno spazio ibrido dove il mix di pratiche epressive si inserisce nei luoghi della devastante politica del territorio.

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M A T T E O B E R R A :: 1 0 . 0 0 0

“La natura e i suoi luoghi sono sempre stati causa di stupore ed attrazione per me. Immerso nella natura sento il privilegio di un osservatore che può assistere al manifestarsi della complessità in modo spontaneo. Sento di essere solo, ma in compagnia, in un luogo dove il tutto accade a prescindere da me, dove posso guardare il divenire nel suo magmatico incedere. Divenire che avviene per necessità. Dove quindi la morte e la vita hanno un significato equivalente. Dove entrambe fanno parte della stessa inarrestabile valanga. La natura è amorale e a se stessa necessaria, come la mia idea di arte. Quando entrano in gioco gli esseri umani si crea un’ulteriore tensione. Questo perché gli uomini non sono amorali e non sono necessari solo a loro stessi, ma hanno un ruolo all'interno della natura stessa. L'uomo sembra volerlo ignorare ed agisce come se fosse funzionale solo a se stesso. Ogni progetto che svolgo è la tensione tra un punto di partenza e la sua appartenenza ad un sistema più grande e complesso, con in più la componente umana. Ogni progetto diventa una sintesi di qualcosa che non può essere contenuto, come il mare in un barattolo”

In occasione del soggiorno nel bosco Matteo Berra ha realizzato Il video “10.000”. Il lavoro prende il titolo dal numero di alberi che saranno abbattuti per costruire qualcosa di inutile anche dal lato pratico. É un'immagine della violenza subita e della forza della natura. Un cervo a dimensione reale costruito con I rami e fusti trovati nel bosco brucia lentamente disfacendosi con il passare dei minuti.

Di fronte alla sua assenza, rimaniamo soli a contemplare noi stessi. Una solitudine che sembra evocare la sordità e il destino dell’uomo contemporaneo.

Matteo Berra e’ nato a Milano nel 1977. Ha conseguito la laurea di specializzazione in scultura presso l'accademia di belle arti di Brera, con un periodo di studio alla UCLA di Los Angeles. É stato tutor di scultura per la cattedra Balderi-Lazzarini all'accademia di Brera dal 2004 al 2006. Attualmente è consulente per alcuni artisti. Ha esposto in Italia e all'estero. L'ultima personale è stata nel 2009 a Milano in piazza Regina Clotilde.

www.matteoberra.com


222222 THE SADDEST MUSIC IN THE WORLD

e' un progetto a cura di Serena Porrati e Francesca Tollardo
per ulterioni informazioni manda una mail a serena.porrati@gmail.com
francesca.sky@libero.it