222222 Saddest Music in the World is a project conceived in October 2009 as a consequence of a massive land expropriation imposed by the state (Lombardy region) to the land owners and land inhabitants.
The expropriation is a long and painful bureaucratic process that not just takes away forever the natural home of plants animals and humans but also modifies and destroys in a irreversible way the native landscape with all its particular and unique geological aspects. In this transitory environment a group of artists realized a specific project as a manifestation of dissent, as a reaction to an unwanted situation. All the gestures are a “mise en scene” of the relation between man and his environment, the natural and the artificial merge into a series of visions. Each art practice generates ideas and dreams, raises new possibilities for confrontation and the understanding of humans.

THE SADDEST MUSIC IN THE WORLD e' un luogo temporaneo fatto di ambienti suburbani e situazioni relazionali periferiche. Uno spazio ibrido dove il mix di pratiche epressive si inserisce nei luoghi della devastante politica del territorio.

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E L F O ::
Elfo è l'autore di un istallazione e due performance realizzate in occasione di un soggiorno di due giorni nel mese di marzo 2010. Un installazione che si colloca in una delle rive più alte del bosco 222222, percorrendo il sentiero dal basso si intravede una presenza tra gli alberi e l’orizzonte, un muro di plastica trasparente realizzato con vari giri di pellicola di quella usata per imballaggi industriali tra due alberi che fanno da supporto. Un muro, sul quale l’artista lascia il suo segno fatto a spray, quell’omino o mostro antropomorfo, ombra delle lunghe braccia che è un po’ la sua cifra. Il celophan , elemento artificiale si integra miserabilmente con l’elemento naturale e ne diventa parte. Superficie da segnare, significare. Lo stesso materiale è poi il mezzo per il compimento della performance in cui l’artista si fa racchiudere come un insetto, Elfo, avvolto da pellicola sintetica in posizione fetale su una poltrona come immolato in un campo adiacente al bosco più triste del mondo. E ancora il messaggio scritto su un cartello paint is my airplain , comunicazione fulminea, pensiero di una testa consapevole del luogo che stà vivendo, la zona aeroporto di Malpensa, oltre che zona di esproprio è zona di grande inquinamento dell’aria e acustico provocati dal volo degli aerei che ogni pochi minuti passano sulle nostre teste in fase di atterraggio. Sono performance momentanee azioni di cui resta solo il vissuto di chi c’era e per chi non c’era l’immagine fotografica o in movimento che documenta l’azione.
Elfo è autore di opere fatte di azioni e di segni combinati in un operazione che esegue sul paesaggio naturale ed urbano e che si formula in maniera quasi concettuale. Il suo lavoro combina azioni provocatorie, di rottura, quasi sempre di matrice ludica a volte un po’ amare, al testo scritto, il messaggio, segnato su qualsiasi supporto a disposizione, in quanto la superficie buona è tutto intorno. Attribuzione di significati, narrazione iconica e ricodifica del reale. Elfo comincia la sua carriera nella scena dei graffiti nel 1994, la pratica illegale di dipingere muri, i treni, stazioni, depositi. Codici e interventi sul tessuto urbano, si evolvono e oggi elfo nello stesso modo veloce e bandito si appropria della realtà tutta. Dal 2003 il suo spazio di azione non è più quello esclusivamente urbano, diventa spazio naturale, boschi , prati, aiuole, casolari abbandonati e sotto ponti, la creazione diventa azione in un Concettuale Cortocircuito in cui persone e animali vengono inglobate. Elfo gioca tutto, il tutto diventa segno, incursione, terrorismo creativo.
lo speciale rapporto tra arte vita, artista, oggetto si svela nella performance che l’artista ha realizzato l’aprile scorso in occasione delle mostra dedicata alla street art, la collettiva STRADA /FACENDO presso la galleria SPAZIO BARRIERA a TORINO a cura di Olivia Spatola con i testi critici di Francesco Poli, in cui l’artista si è fatto incelofanare sospeso ad una colonna della galleria… fatto sacrificio per voi, per un sistema dell’arte che forse neanche esiste. Èlfo è presente nelle maggiori manifestazioni e festival dedicate alle street art i suoi lavori sono pubblicati sui siti internazionali .


222222 THE SADDEST MUSIC IN THE WORLD

e' un progetto a cura di Serena Porrati e Francesca Tollardo
per ulterioni informazioni manda una mail a serena.porrati@gmail.com
francesca.sky@libero.it