222222 Saddest Music in the World is a project conceived in October 2009 as a consequence of a massive land expropriation imposed by the state (Lombardy region) to the land owners and land inhabitants.
The expropriation is a long and painful bureaucratic process that not just takes away forever the natural home of plants animals and humans but also modifies and destroys in a irreversible way the native landscape with all its particular and unique geological aspects. In this transitory environment a group of artists realized a specific project as a manifestation of dissent, as a reaction to an unwanted situation. All the gestures are a “mise en scene” of the relation between man and his environment, the natural and the artificial merge into a series of visions. Each art practice generates ideas and dreams, raises new possibilities for confrontation and the understanding of humans.

THE SADDEST MUSIC IN THE WORLD e' un luogo temporaneo fatto di ambienti suburbani e situazioni relazionali periferiche. Uno spazio ibrido dove il mix di pratiche epressive si inserisce nei luoghi della devastante politica del territorio.

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E N I A C :: I N T O T H E W O O D

Fabio Battistetti (Torino, 1975) è musicista e sound designer, autore di performance basate sulla sperimentazione e l’interazione tra musica acustica ed elettronica tramite l'utilizzo di software ed hardware. Il progetto ENIAC nasce nel 1998 ed evolve in una struttura complessa che fa dello spazio il proprio centro e fondamento per la realizzazione e lo sviluppo di un suono elettronico che è eco del reale.

Eniac approda nel bosco 222222 con un bagaglio di dispositivi e strumenti tra l’analogico e il digitale in una giornata nel mese di maggio 2010 per una performance elettroacustica: INTO THE WOOD, realizzata dall’artista stesso con l’ausilio e la collaborazione del pubblico presente e dei suoi strumenti: diversi tipi di legno, rami, tavole di compensato, cimbali, tamburelli, un computer, microfoni per la presa diretta. Questi strumenti si configurano come mezzi per la produzione di un suono fatto, assemblato, sul territorio con il materiale recuperato sul territorio stesso: rumori, note, sensazioni che vengono catturati, registrati in presa diretta ed elaborati. L’intento come chiarisce l’autore è quello di recuperare il rapporto tra l’uomo e il materiale legno con l’obiettivo di ridare valore a una risorsa vitale che nel corso del tempo ha perso il suo ruolo primario a livello industriale e domestico, sostituita da materie plastiche avanzate. Il legno come materia prima della produzione di un suono, di un ritmo, ma anche e sopratutto un lavoro sul suono dei luoghi, un lavoro sull’ambiente. L’azione prende il via dalla vecchia piscina anni ’40 situata in prossimità del bosco; Eniac è maestro nel dirigere un gruppo di strumentisti inventati pronti allo straordinario, in un orchestra composta principalmente da grosse canne di bambù e dove il repertorio è quello naturale, del caso, delle combinazioni di ritmo spontaneo. La performance continua, si sposta in più punti del bosco come una carovana, è rito e celebrazione del coro, dell’intesa che si produce tra l’uomo e l’ambiente, tra i singoli e il territorio.

Il lavoro di Eniac è molto vicino alla pratica del Lo-Fi, sperimentazioni a bassa fedeltà: uso di campionamenti, loop con nastri e synths, ricerca e produzione attorno al suono elettronico, tra produzione e live set. Con un etica stretta al do it yourself, secondo lo spirito condiviso dalla metà degli anni 90, quando era coinvolto in un'etichetta discografica punk rock (Non ce n'è records) e nella produzione di fanzines musicali (Non ce n'è, La Mini) fino alla filosofia del movimento open source della condivisione libera dei saperi. In questa logica di ibridazione di contenuti e risorse sono molteplici le collaborazioni.

Ha partecipato e condotto svariati progetti tra esibizioni dal vivo e performance multidisciplinari.
“Into The Wood” è andato in scena per la prima volta nell'ottobre 2009 a Torino per Eva (ElectroVideoAmbiente), un progetto dell'associazione culturale Xplosiva con il supporto di Play On Plaid, e nel dicembre dello stesso anno a Mondovì (Cn) con il progetto dedicato all’arte multimediale “Smir” - Spazi Multimediali per l’Innovazione e la Ricerca inserito nell’ambito del Programma Obiettivo Cooperazione territoriale Europea Alcotra 2007-2013 curato da Simona Lodi, Chiara Garibaldi e Luca Barbeni di “Piemonte Share”, una piattaforma legata all’arte e alla creatività nella cultura digitale. Nel mese di Luglio 2010 Eniac porta la sua partecipazione anche alla nuova edizione del festival sviluppando il concept di performance musicale con un esibizione dove è prevista l’interazione del pubblico, con la collaborazione della scenografa Catherine Chanoux e della videomaker Silvia Poeta Paccati.

http://myspace.com/theeniac

222222 THE SADDEST MUSIC IN THE WORLD

e' un progetto a cura di Serena Porrati e Francesca Tollardo
per ulterioni informazioni manda una mail a serena.porrati@gmail.com
francesca.sky@libero.it